La basilica di Santa Maria Assunta, o Duomo di Atri (in dialetto La Cattdral) è la concattedrale della diocesi di Teramo-Atri e la chiesa principale ed il monumento più famoso di Atri, trimillenaria città d’arte dell’Abruzzo adriatico, a pochi chilometri da Pescara, oltre che essere uno dei monumenti-simbolo dell’Abruzzo.
Tra i più importanti esempi del Romanico abruzzese, la Cattedrale di Atri fu consacrata nel 1223 e ricostruita tra il XIII e il XIV secolo. E’ tutta in pietra d’Istria ed il tempo le ha conferito una magnifica patina color sughero.
Semplice ma al tempo stesso maestosa è la sua facciata rettangolare, impreziosita da un bel portale, opera del Maestro Rainaldo (capostipite della “scuola atriana”). E’ collegato da una cornice che si diparte da due leoni ad un rosone sormontato da una nicchia contenente una figura della Madonna con Bambino. Il 30 giugno 1985 è stato visitato da Giovanni Paolo II.
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Era il 1999 e una notizia sorprendente veniva da Manoppello, un piccolo ma popoloso borgo di case disposte a schiera intorno al primitivo castrum, nell’Abruzzo ai piedi della Majella.Proprio qui, “dimenticata da 400 anni”, così si sentiva dire, si trovava la Veronica (la “vera icona”), il velo su cui sarebbe rimasto impresso il Volto di Gesù Cristo e che si trovava una volta nella basilica di San Pietro a Roma.
Il Miracolo Eucaristico di Lanciano è il più antico di cui si abbia notizia, essendo avvenuto secondo la tradizione intorno al 700.
Il prodigio in questione accadde nella piccola Chiesa dei Santi Legonziano e Domiziano, a Lanciano, una cittadina dell’Abruzzo ubicata poco a sud di Chieti ed ebbe come protagonista un monaco basiliano.
Costui, mentre stava celebrando la Santa Messa dubitò che le specie eucaristiche si fossero realmente trasformate nella carne e nel sangue di Cristo, quando, improvvisamente, sotto gli occhi dell’attonito frate e dell’intera assemblea dei fedeli, l’Ostia Magna ed il vino si mutarono, rispettivamente, in un pezzo di carne ed in sangue.
L’abbazia di San Clemente a Casauria rappresenta senza dubbio uno dei monumenti più importanti del patrimonio artistico ed architettonico abruzzese, oltre a costituire un’importante testimonianza dell’organizzazione monastica del territorio nel Medioevo.
La chiesa originaria, dedicato alla SS. Trinità, fu costruita nel IX secolo sulla cosiddetta Insula Piscariense creata dal fiume Pescara, come peraltro mostra il bassorilievo del portale centrale, ma fu subito distrutta dai saraceni tra il 915 e il 920. Da allora fu un susseguirsi di distruzioni e successive ricostruzioni, legate alle figure dell’abate Wido, che rimediò alla distruzione saracena, all’abate Trasmondo, agli abati Giovanni e Grimoaldo che intervennero a seguito dei saccheggi normanni, e infine a Oldrio.
Capire l’Abruzzo ripercorrendo 4000 anni
“Il destino degli uomini nella regione che da circa otto secoli viene chiamata Abruzzo è stato deciso principalmente dalle montagne…… gli abruzzesi sono rimasti stretti in una comunità di destino assai singolare, caratterizzata da una tenace fedeltà alle loro forme economiche e sociali anche oltre ogni pratica utilità, il che sarebbe inesplicabile se non si tenesse conto che il fattore costante della loro esistenza è appunto il più primitivo e stabile degli elementi: la natura”.
Ignazio Silone, introduzione al volume “Abruzzo e Molise”, Touring Club, Milano, 1948.
Il Museo ‘Casa Natale di Gabriele d’Annunzio’ è allestito nel Palazzo che fu proprietà della famiglia d’Annunzio a partire dall’800 ed è divenuto monumento nazionale nel 1927.
D’Annunzio rimase sempre legato alla sua città e la città ha voluto ricordare il grande poeta con l’allestimento di questo percorso museale, costituito da foto, pannelli esplicativi, ricordi e oggetti appartenuti alla famiglia e alle gesta più spettacolari del poeta.
Alcune opere del pittore Francesco Paolo Michetti e di altri pittori locali illustrano i luoghi cantati dal poeta. Gli ambienti della casa sono stati ricostruiti con arredi e mobili d’epoca e decorazioni parietali di particolare pregio artistico e introdotte dalle citazioni delle opere del poeta.